Dopo un primo tempo avaro di gioie, l’Aston Villa ha dimostrato di avere il giusto atteggiamento nella gara di ritorno contro il Paris Saint-Germain. Unai Emery, il tecnico spagnolo, ha voluto farci assaporare una prestazione di grande carattere, e il risultato finale di 3-2 parla chiaro. “Il calcio è un gioco semplice, ma è difficile farlo semplice!” diceva un grande maestro del passato. E i Villans hanno fatto esattamente questo: hanno semplificato il loro gioco, impiegando più aggressività e personalità.
All’andata, il Villa sembrava chiuso e intimidito, giustamente preoccupato delle doti offensive dei parigini, difendendo con un blocco più basso. Ma nel ritorno, le cose sono cambiate. Il Villa ha abbandonato il tradizionale 4-4-2 in favore di una strategia più audace, riducendo la distanza tra i reparti e portando il pressing nella metà campo avversaria. Questo ha permesso ai ragazzi di mare di alzare il baricentro del gioco, costringendo il PSG a soffrire sin dai primi minuti.
La statistica parla chiaro: se all’andata il Villa è riuscito a effettuare solo 36 pressing nella metà campo avversaria, nel ritorno il numero è schizzato a 161! Una chiara dimostrazione che, come dice il proverbio calcistico, “il miglior attacco è una buona difesa”; e nel caso del Villa, una difesa alta e insistente.
Grazie a giocatori come Marcus Rashford e Amadou Onana, il Villa ha garantito muscoli e velocità, creando opportunità senza arrendersi mai. I recuperi di palla sono passati da sei all’andata a ben 34 al ritorno, un segno evidente della maggior concentrazione e aggressività messa in campo.
Nonostante il rischio di essere puniti in contropiede, il Villa ha deciso di rischiare e il coraggio ha ripagato. Ora l’eccezionale prestazione sarà senza dubbio oggetto di studio per le prossime sfide nella competizione. Concludendo, il Villa ha dimostrato che nel calcio, a volte, per vincere è necessario osare, e le vittorie più importanti arrivano a chi sa affrontare le sfide a viso aperto.
